
SALUTE - Con l’avvento di Internet e delle nuove tecnologie informatiche, il gioco ha assunto nuove forme attraverso l’uso sempre più diffuso dei videogiochi. Ma il videogioco è buono o cattivo? Dipende dall’uso che se ne fa e dal tempo che vi si dedica. Un uso corretto può avere degli effetti positivi, come stimolare le abilità manuali, di percezione e di coordinazione visuo-motoria e favorire lo sviluppo dell’abilità di prendere rapidamente delle decisioni e di gestire gli obiettivi. Attenzione, però, ai rischi relativi ad un’esposizione eccessiva ai videogiochi, che in casi estremi può diventare una vera e propria dipendenza capace di influire negativamente sulle capacità relazionali del minore e sulla sua salute psicofisica. Il videogioco è un'attività che allontana dalle preoccupazioni o dalle frustrazioni quotidiane, crea emozioni che non si riescono a provare nella realtà quotidiana. La realtà virtuale creata dal videogioco permette di raggiungere e ottenere tutto ciò che la realtà quotidiana non permette di fare così facilmente e rapidamente. Dopo un po' senza questo stato di benessere si sta male (dipendenza), e per ricrearlo occorrono dosi sempre maggiori (assuefazione) di videogioco. Si ha quindi il bisogno di giocare sempre più a lungo, o con giochi sempre più emozionanti, con effetti grafici sempre più accattivanti e situazioni sempre più incredibili.
Possibili campanelli d’allarme di un abuso o di una vera e propria dipendenza sono:
Se il minore presenta alcuni dei campanelli d’allarme sopra indicati è probabile che stia già sviluppando una dipendenza e allora queste misure preventive potrebbero non essere più sufficienti e potrebbe essere necessaria la consulenza psicologa di un esperto per valutare il livello, le cause e i comportamenti che contribuiscono in qualche modo a mantenere la dipendenza e programmare l’intervento clinico o psico-educativo più idoneo.
Dott.ssa Lorena Boscaro
Psicologa, Psicoterapeuta
Studio FisicALmente, Alessandria
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